martedì 30 agosto 2011

Da Mac OS X Lion a Ubuntu 11.04


confronto tra OS X Lion e Ubuntu 11.04

Da una parte abbiamo OS X che ha sempre riscosso pareri positivi sia sulla sua comodità d'uso che sul suo design elegante. Dall'altra abbiamo Unity, che e' un progetto nuovo e che ha suscitato polemiche e critiche da parte degli utenti di vecchia data di GNOME.
Personalmente utilizzo OS X dalla sua nascita, ho vissuto i vari cambiamenti che la sua interfaccia utente ha subito negli anni ed e' diventato un po il mio “ambiente naturale”.
La mia esperienza sui sistemi GNU/Linux ed in particolare su Ubuntu risale a pochi anni fa, forse per questo ho accolto Unity con meno scetticismo rispetto agli altri utenti più abituati al classico GNOME ( per classico si intende GNOME 2.x ).
Lo scopo di questo post non e' quello di stabilire quale interfaccia utente sia migliore, ma soltanto quello di introdurre i due sistemi e sottolinearne le differenze nelle funzionalità e nelle soluzioni adottate.

Menu delle applicazioni sulla barra superiore dello schermo
Con l'adozione di Unity, il menu delle applicazioni in primo piano, invece di essere visibile all'interno della finestra delle stesse, e' visualizzato nella barra superiore dello schermo. Su OS X il menu e' sempre stato sulla parte superiore dello schermo, quindi per chi viene dal Mac non cambia niente. Chi invece era abituato allo GNOME classico questa novità disorienta e a molti non piace.
Io penso che il vero problema e' che molte applicazioni non supportano Unity e quindi mantengono il menu all'interno della finestra. Questo crea confusione e disorienta l'utente. Altre applicazioni invece ( io ne conosco una soltanto, Xmind ) funzionano male e non visualizzano il menu! Questi problemi sono dovuti alla giovinezza di Unity e spero siano risolti presto.
il menu di LibreOffice sulla barra superiore dello schermo su OS X
Nautilus in primo piano con il suo menu sulla barra superiore dello schermo, LibreOffice in background con il menu nella finestra su Ubuntu. Che confusione...



Dock vs Launcher

Il Launcher di Unity e' molto simile al Dock di OS X, una comoda barra delle applicazioni che, non solo permette di lanciare i programmi con un solo click sulla loro icona, ma ci aiuta a gestire le applicazioni in esecuzione. Su Mac la posizione di default del Dock e' nella parte bassa dello schermo, ma e' comunque possibile spostarlo anche sul lato sinistro o destro dello schermo. E' inoltre possibile personalizzare la grandezza delle icone e lo zoom delle stesse al passaggio del mouse. Su Unity il Launcher e' posto sul lato sinistro dello schermo e non e' possibile ne spostarlo ne personalizzare le sue dimensioni. Nonostante questi limiti, io lo trovo comodo da usare e non fa rimpiangere il Dock più di tanto. Il Dock, a differenza del Launcher, riduce automaticamente la dimensione delle icone man mano che se ne aggiungono di nuove per poterle visualizzare tutte sullo schermo. Il Launcher invece, non modifica le sue dimensioni, ma quando le icone vanno oltre i bordi dello schermo, le comprime tra di loro agli estremi come fossero pagine di un libro e permette di scorrerle con il mouse.

A sinistra Launcher di Unity, qui sopra Dock di OS X
Finder vs Nautilus
Il Finder di OS X e il Nautilus di Ubuntu sono i rispettivi file manager dei due sistemi, cioè le applicazioni che si occupano di gestire i file, le cartelle, ed i dischi. Il Finder in OS X Lion ha una grafica essenziale e non fa nulla che non faccia anche Nautilus. L'interfaccia di Nautilus ricorda di più un web browser e ne fornisce anche le stesse funzionalità, quali la possibilità di ricaricare la posizione corrente ( sul web diremmo ricaricare la pagina ), visualizzare la cronologia delle posizioni e la possibilità di aprire più schede nella stessa finestra. Quest'ultima la trovo di grande utilità ed e' una funzionalità che manca nel Finder. Una piccola nota a proposito della gestione dei file, su OS X non e' possibile utilizzare la funzione Taglia quando si vuole spostare un file da una posizione ad un'altra. Si e' obbligati a copiare, incollare e successivamente eliminare il file manualmente. All'interno della stessa partizione ovviamente basta fare un drag & drop ed il file viene spostato, ma tra partizioni diverse o dischi diversi il file verrà copiato nella destinazione e dovrà essere eliminato a mano. Credo sia un limite dovuto al filesystem HFS+, ma non ne sono sicuro. Se qualcuno ne conosce il motivo vi prego di comunicarlo lasciando un commento.

L'aspetto minimalista della finestra del Finder
La finestra di Nautilus con il suo look da web browser
Finestre e spazi di lavoro
La gestione delle finestre e' il punto forte di OS X, grazie all'uso di scorciatoie da tastiera, e' possibile visualizzare tutte le finestre aperte sullo schermo ed accedere velocemente alla finestra desiderata. I tasti utilizzati di default sono i seguenti:
  • Premendo il tasto F9 verranno visualizzate tutte le finestre aperte sullo schermo opportunamente ridimensionate ed allineate. Con lo stesso tasto o cliccando su una finestra si tornerà alla visione normale.
  • Premendo il tasto F10 invece verranno visualizzate tutte le finestre appartenenti all'applicazione in primo piano. Questa funzione e' molto utile per lavorare agevolmente con applicazioni che aprono molte finestre.
  • Premendo il tasto F11 tutte le finestre verranno spostate temporaneamente fuori dallo schermo per poter visualizzare la scrivania libera.
La comodità di questo sistema sta anche nel pieno supporto del drag & drop. Se, per esempio, voglio trascinare un elemento da una finestra e metterlo in un'altra posso tranquillamente usare queste scorciatoie.
Su Ubuntu, con Unity, si possono visualizzare le finestre aperte da un'applicazione cliccando una volta sull'icona della stessa nel Launcher. La mancanza di scorciatoie da tastiera rende la gestione delle finestre meno comoda rispetto ad OS X.
Un'ultima osservazione sulle finestre riguarda la funzione di riduzione ad icona. Su OS X la finestra può essere mandata nel Dock in forma di icona e successivamente ripristinata sullo schermo cliccandoci sopra. Su Unity la stessa funzione e' disponibile e funziona in modo simile. Quando si clicca sul tasto per ridurre ad icona la finestra, questa scomparirà dallo schermo e andrà nel Launcher, dal quale possiamo, con un click, ripristinarla. L'unica differenza e' che sul Launcher non apparirà un'icona della finestra, ma verrà accorpata con l'icona dell'applicazione a cui appartiene.
Per ultimo parliamo della gestione degli spazi di lavoro o anche chiamati scrivanie virtuali. Fin dai tempi di GNOME classico, c'e' sempre stata la comoda funzione di poter posizionare le finestre delle applicazioni aperte su diverse scrivanie, cosi' da non affollare troppo lo schermo. Su Unity e' stata creata un'apposita icona nel Launcher chiamata Selettore spazio di lavoro; con un click possiamo visualizzare i quattro spazi messi a disposizione e quindi spostare a nostro piacimento le finestre da uno spazio all'altro o selezionare lo spazio di lavoro sul quale vogliamo lavorare.
Ormai da qualche anno anche OS X supporta questa comoda funzione, in particolare su OS X Lion e' stata creata l'applicazione Mission Control, che si occupa di gestore gli spazi di lavoro. Con un click sulla sua icona posta nel Dock verranno visualizzati gli spazi di lavoro, ma a differenza della soluzione offerta da Unity, lo spazio di lavoro corrente verrà visualizzato in dimensioni di poco ridotte rispetto allo schermo, mentre in alto verranno visualizzate le miniature di tutti gli spazi di lavoro. Le operazioni possibili sono le stesse, spostare le finestre da uno spazio all'altro, selezionare lo spazio di lavoro su cui spostarsi. Unica differenza sta nel poter eliminare gli spazi di lavoro, fino ad averne uno solo, o a crearne di nuovi superando il limite di quattro.

Mission Control gestisce gli spazi di lavoro e le finestre in OS X
Gestione delle finestre utilizzando Launcher in Ubuntu
Scorciatoie da tastiera
Una fondamentale particolarità della tastiera di un Mac rispetto alla classica tastiera PC e' l'assenza del tasto identificato dal simbolo di Windows, sostituito con il tasto Command ( una volta era il tasto Mela con tanto di simbolo ). La differenza non e' solo nel nome e nella grafica del tasto fisico, ma soprattutto nella sua funzionalità in OS X. Il tasto Command infatti e' usato per la gran parte delle scorciatoie da tastiera e sostituisce di fatto l'uso del tasto Control su un PC. Per fare un esempio, le classiche operazioni copia, taglia ed incolla, che su Ubuntu faremmo con le sequenze di tasti Control + C, Control + X, Control + V, su OS X diventano Command + C, Command + X, Command + V.

Spotlight vs Dash

Spotlight in azione su OS X
Spotlight e' il potente strumento di ricerca utilizzato da OS X per trovare applicazioni, file e cartelle sul disco. L'icona di Spotlight, la classica lente della ricerca, e' posta nell'angolo in alto a destra dello schermo, nella barra dei menu. Cliccando sull'icona ( o meglio ancora da tastiera premendo Command + spazio ) comparirà un campo di ricerca dove potremmo inserire la parola chiave per trovare ciò che cerchiamo. Immediatamente compariranno i risultati sotto divisi per categorie ( applicazioni, file, cartelle, ecc... ). Spotlight si occupa dell'indicizzazione del disco man mano che creiamo o copiamo i nostri file. La ricerca da risultati quasi istantaneamente e spesso, per lanciare un'applicazione, e' più veloce digitare su Spotlight le prime 3 o 4 lettere del nome piuttosto che andarsela a cercare con il Finder.
Su Ubuntu, con Unity, abbiamo Dash, che di fatto sostituisce il vecchio menu di GNOME classico. L'icona di Ubuntu posta nell'angolo in alto a sinistra dello schermo, nella barra del menu, permette con un click di visualizzare Dash. Dash e' una sorta di finestra scura e semitrasparente con un campo di ricerca nella parte superiore. Da tastiera basta premere il tasto Windows ( o sulla tastiera del Mac il tasto Command ). Come con Spotlight, iniziando a digitare, compariranno immediatamente i risultati divisi per categorie. Volendo, invece di inserire una chiave di ricerca, e' possibile navigare tra le scorciatoie fino a trovare ciò che ci interessa. Questo metodo può essere utile quando cerchiamo una particolare applicazione ma non ne conosciamo il nome.
Non ho effettuato test comparativi sull'efficacia della ricerca o sulla velocità tra Spotlight e Dash, ma comunque mi sembrano entrambi efficaci.

Personalizzazione del sistema
Le preferenze di sistema su OS X sono accessibili cliccando sull'icona posta nel Dock oppure tramite il menu Mela, alla voce Preferenze di sistema. Il pannello delle preferenze raccoglie tutte le impostazioni per personalizzare il sistema, divise per categorie. Oltre alle impostazioni del sistema, nella parte bassa del pannello, verranno visualizzate anche le icone di altre eventuali applicazioni di terze parti installate. Anche su Ubuntu, con Unity, tutte le preferenze sono state raccolte in un'unica finestra e divise per gruppi. Il pannello delle impostazioni e' accessibile cliccando sul simbolo di accensione, posto nell'angolo in alto a destra, nella barra dei menu, alla voce Impostazioni di sistema. Da notare che in Ubuntu ci sono molte più possibilità di personalizzare l'aspetto delle finestre, dei pulsanti ed i relativi colori. In OS X al contrario non e' possibile modificare l'aspetto degli elementi dell'interfaccia grafica, la personalizzazione si riduce alla sola modifica di alcuni colori. Ci sono alcuni impostazioni nel pannello delle preferenze di Ubuntu che si riferiscono al GNOME classico e non a Unity, questo potrebbe creare confusione negli utenti alle prime armi. Ad esempio Menu principale si riferisce al menu di GNOME classico, ma non ha alcun effetto su Unity.

Preferenze di sistema di OS X
Impostazioni di sistema di Unity
Aggiornamento del sistema
Per controllare gli aggiornamenti di sistema su OS X bisogna selezionare nel menu Mela, la voce Aggiornamento software. Purtroppo OS X verificherà solo gli aggiornamenti del sistema operativo e delle applicazioni Apple, tutte le applicazioni di terze parti dovranno essere aggiornate a mano. E' anche vero che, nella maggior parte dei casi, tutte le applicazioni sono in grado di controllare gli aggiornamenti autonomamente. In Ubuntu c'è un'applicazione chiamata Gestore aggiornamenti che si occupa di controllare gli aggiornamenti del sistema e di tutte le applicazioni che abbiamo installato.
Se vi state chiedendo come funziona cercherò di spiegarlo brevemente.
Nei sistemi GNU/Linux, tutto il sistema e le varie applicazioni sono costituiti da vari pacchetti software. Questi pacchetti sono raccolti in archivi accessibili via internet ( chiamati repository ). Confrontando la versione dei pacchetti installati sul nostro sistema con i loro rispettivi repository su internet, il Gestore degli aggiornamenti e' in grado di aggiornare il sistema ed anche le applicazioni.
Quali applicazioni verranno aggiornate con questo sistema?
Il sistema operativo e' in possesso di un database di repository dei pacchetti installati, quindi tutte le applicazioni installate tramite il sistema dei repository verranno aggiornate automaticamente.

Aggiornamento software di OS X
Installazione applicazioni
Adesso vediamo come installare le applicazioni tramite i repository.
Oltre ai comandi da Terminale, Ubuntu mette a disposizione uno strumento molto semplice da utilizzare anche per gli utenti alle prime armi: Ubuntu Software Center.
Tramite questo programma e' possibile installare e disinstallare le applicazioni con pochi click del mouse. Per gestire invece i pacchetti ed aggiungere repository che non sono inclusi nel sistema ( o anche disabilitare o eliminare i repository ) e' possibile utilizzare il Gestore pacchetti.
Se siete alle prime armi tutto questo vi potrà sembrare un po macchinoso, ma con un po di pratica scoprirete che non e' poi cosi' complicato.
Su OS X l'installazione delle applicazioni e' generalmente molto semplice, spesso si effettua semplicemente trascinando l'applicazione nella cartella Applicazioni ed il gioco e' fatto. Anche OS X e' un sistema operativo di tipo Unix come Linux e sono molto più simili di quanto sembra, quindi come può essere cosi semplice installare le applicazioni in OS X rispetto a GNU/Linux?
In realtà i file delle applicazioni per OS X, quelli con estensione .app per la precisione, non sono semplici file ma sono cartelle. All'interno di una cartella .app sono raccolte le risorse e l'eseguibile vero e proprio dell'applicazione. Le risorse sono costituite dall'icona del programma, le diverse lingue disponibili e qualsiasi altro file utilizzato dal programma, quali immagini, suoni, ecc...
Il Finder ci mostra la “cartella” .app come un'applicazione, ma ci possiamo guardare dentro selezionando l'icona e cliccando con il tasto destro del mouse per visualizzare il menu contestuale. Selezionate mostra contenuto pacchetto e potrete navigare tra i file contenuti nell'applicazione.
Poco prima l'uscita di OS X Lion, e' stata introdotta una nuova applicazione per alcuni versi simile ad Ubuntu Software Center: Mac App Store. Con questo programma possiamo collegarci tramite internet al negozio virtuale di Apple ed acquistare ed installare le applicazioni, proprio come l'App Store di iOS o l'Android Market di Android. Inoltre Mac App Store tiene traccia delle applicazioni installate e ci segnala la presenza di eventuali aggiornamenti.

Sviluppo applicazioni
Un appassionato di programmazione non può limitarsi ad utilizzare un computer senza avere la possibilità di sviluppare le proprie applicazioni, vediamo quali strumenti abbiamo a disposizione su OS X e su Ubuntu. In OS X lo strumento di sviluppo di riferimento e' Xcode, un IDE integrato per sviluppare software per OS X e iOS. Il linguaggio utilizzato e' Objective C, un'estensione a oggetti del linguaggio C. Attualmente Xcode integra l'intero ambiente di sviluppo, incluso il costruttore di interfacce grafiche, precedentemente per la costruzione dell'interfaccia grafica c'era un programma separato, Interface Builder. Nota positiva e' che l'intero ambiente di sviluppo e' gratuito ed e' liberamente scaricabile dal Mac App Store.
Per quanto riguarda Ubuntu, io personalmente utilizzo Anjuta, un IDE appositamente creato per lo sviluppo di applicazioni scritte in C/C++ per GNOME, ed il costruttore di interfacce Glade. Ci sono molti altri IDE per lo sviluppo a disposizione, ma questo forse e' il più semplice per iniziare a sviluppare usando le librerie di GNOME GTK+.

Considerazioni finali
Ci sarebbe molto da scrivere sugli argomenti che ho trattato e non ho parlato di molte altre cose, forse non basterebbe un libro. Spero di essere comunque riuscito a darvi un'idea di base sulle peculiarità e sulle differenti funzionalità offerte da questi due sistemi operativi.

martedì 23 agosto 2011

Come creare il DVD di installazione di OS X Lion

Avete acquistato OS X Lion dal Mac App Store, ma vorreste avere il DVD di installazione?
Nessun problema, ve lo potete fare da soli in pochi passi.


  •  Cercate con il Finder, nella cartella Applicazioni, il programma di installazione di OS X Lion che avete scaricato dal Mac App Store. Il programma si chiama Install Mac OS X Lion.

  •  Selezionate l'icona e cliccate il tasto destro del mouse ( sul mouse a tasto singolo tenete premuto il tasto control mentre cliccate ) per visualizzare il menu contestuale e scegliete la voce visualizza contenuto pacchetto.

  •  Si aprirà una finestra contenente la cartella Contents. Aprite Contents con un doppio click, al suo interno, tra altri file e cartelle individuate la cartella SharedSupport ed apritela.

L'immagine disco all'interno dell'applicazione di installazione
  •  All'interno di SharedSupport troverete il file InstallESD.dmg, quello e' il file immagine del DVD. Copiatelo ed incollatelo sulla scrivania.


 A questo punto siete pronti a masterizzare l'immagine disco utilizzando il vostro programma preferito o potete utilizzare Utility Disco.
Per masterizzarlo con Utility Disco basta aprire il programma e cliccare su Masterizza nella barra degli strumenti. Vi verrà richiesto di scegliere l'immagine disco, selezionate InstallESD.dmg che avete salvato sulla Scrivania ed il gioco e' fatto.

sabato 20 agosto 2011

Come installare OS X Lion su un Mac con disco partizionato


Come aggirare i problemi di installazione in presenza di partizioni Linux

Attenzione: le operazioni di installazione di seguito descritte comportano la formattazione delle partizioni sul disco e quindi dei rischi di perdita dei dati. Non sarò in ogni caso ritenuto responsabile di eventuali danni arrecati al vostro sistema, la guida ha il solo scopo informativo.

Fin dai tempi di Snow Leopard ( 10.6 ), OS X si rifiuta di installare o aggiornare il sistema operativo se il disco interno e' stato partizionato precedentemente. In particolare il problema si presenta quando abbiamo creato le partizioni ed installato Linux e successivamente vogliamo aggiornare o reinstallare OS X.
Quello che succede e' che l'installer di OS X ci chiede di scegliere il disco sul quale installare ma ci impedisce di scegliere il disco partizionato con Linux con la dicitura “OS X non può essere installato su questo disco”.
Questa piccola guida vi farà aggirare il problema utilizzando un disco esterno.

Prima di iniziare
  • E' sempre buona norma effettuare il backup del disco prima di iniziare l'installazione. Se procediamo al backup con Time Machine, questo ci potrà tornare utile successivamente per raggiungere il nostro scopo.
  • E' fondamentale avere un disco esterno libero con spazio sufficiente a contenere l'intero nostro sistema, incluse le applicazioni ed i nostri dati personali. Il disco deve essere inizializzato con un'unica partizione formattata HFS+ journaled. La tabella delle partizioni deve essere di tipo “GUID”, l'unico tipo in grado di far partire OS X. Per scegliere il tipo di tabella delle partizioni dovete visualizzare le opzioni avanzate nella sezione Partiziona dell'Utility Disco.
  • Ultima cosa ci serve il DVD di installazione di OS X. Se vi state chiedendo: “Ho acquistato OS X Lion dall'App Store, dove lo prendo il DVD?”, allora leggete come creare il DVD in questo post.

Iniziamo l'installazione
  • Colleghiamo il disco esterno al Mac, quindi inseriamo il DVD di installazione e avviamo l'installer.
  • Il Mac si riavvierà automaticamente e partirà dal DVD, dopo averci fatto scegliere la lingua arriverà la fatidica domanda: “Scegliere il disco dove installare”. Visto che il nostro disco interno non e' selezionabile a causa della presenza di Linux, sceglieremo il disco esterno.
  • Seguirà la normale installazione del sistema ex-novo, fin quando ci verrà richiesto se vogliamo importare gli utenti e le applicazioni da un'altro Mac o da un backup di Time Machine. Qui entra in gioco il backup che abbiamo fatto precedentemente ( si presume su un altro disco esterno o altra partizione all'interno del disco interno ). Se avete fatto il backup con Time Machine potrete scegliere di importare i dati dal vostro backup. Se non siete in possesso di un backup di Time Machine aggiornato, potrete scegliere di importare i dati da “altro disco”, cioè selezionerete il disco interno, la partizione di OS X che volevamo originariamente aggiornare.
  • Tutte le vostre applicazioni ed i vostri dati verranno copiati sul nuovo sistema installato sul disco esterno. Al termine potrete riavviare partendo dal disco esterno ed avrete il vostro OS X Lion con tutte le impostazioni del vostro vecchio sistema, le vostre applicazioni preferite e tutti i vostri dati!
  • Provate il nuovo sistema con cura, controllate che non manchi niente, quando sarete sicuri di poter utilizzare la nuova installazione potrete sostituire il vecchio sistema sul disco interno con quello nuovo installato sul disco esterno con i seguenti passi.
  • Scaricate ed installate Carbon Copy Cloner dal sito ufficiale, e' una pratica applicazione free che permette di “clonare” una partizione e copiarla su un altro disco. E' anche utile per fare backup progressivi del disco, ma a noi adesso interessa poter copiare il nuovo sistema appena installato sul disco esterno in quello interno.
  • Aprite Utilility Disco e formattate la partizione del disco interno con il vecchio OS X da sostituire. Attenzione, formattate solo se siete sicuri di avere tutti i vostri dati al sicuro sul nuovo sistema installato sul disco esterno! Dopo aver formattato non potrete recuperare i vostri dati.
  • Avviate Carbon Copy Cloner, la sua interfaccia e' molto semplice, selezionate il disco sorgente ( il disco esterno con OS X Lion ) e quello di destinazione ( quello interno del vecchio OS X che avete appena formattato ). Avviate la clonazione ed aspettate fino al termine dell'operazione.
  • Andate su preferenze di sistema, disco di boot e selezionate la partizione di OS X sul disco interno, quindi riavviate.

Il sistema si avvierà dal disco interno dove avete copiato OS X Lion completo di tutte le vostre applicazioni, le impostazioni ed i vostri dati! Missione compiuta, avete aggiornato il vostro Mac.

sabato 13 agosto 2011

Installare Ubuntu 11.04 sul vostro Mac come secondo sistema operativo

Questa semplice guida vi aiuterà ad installare Ubuntu mantenendo OS X sul Mac cosi' da poter scegliere all'avvio quale sistema operativo utilizzare. Vi ricordo che questo procedimento e' valido solo per i Mac con processori Intel.


Attenzione: le operazioni di installazione di seguito descritte comportano la modifica delle partizioni sul disco e quindi dei rischi di perdita dei dati. Non sarò in ogni caso ritenuto responsabile di eventuali danni arrecati al vostro sistema, la guida ha il solo scopo informativo.

Preparativi:


  • E' sempre meglio fare un backup del sistema o dei dati importanti prima di procedere. Il modo più semplice per farlo e' utilizzare TimeMachine, il programma di backup fornito da Apple.
  • Scaricate l'immagine disco ( .iso ) di Ubuntu dal sito ufficiale e masterizzatela su un CD.
  • rEFIt su un Mac con OS X, Linux e Windows
  • Scaricate ed installate rEFIt dal sito. rEFIt e' un menu iniziale che permette, all'accensione della macchina, di scegliere il disco d'avvio. Senza questo comodo menu, per poter avviare il vostro Mac dalla partizione con Ubuntu, sareste costretti a tener premuto il tasto 'alt' ( chiamato anche "option" ) durante l'accensione del Mac per far comparire un menu d'avvio fornito da Apple. Cosa sgradevole di questa procedura, oltre al fatto di dover tener premuto 'alt' all'accensione, e' che tutto ciò che non e' OS X viene indicato con il logo Windows.
  • Per preparare lo spazio necessario sul disco per creare le partizioni utilizzate da Ubuntu si possono utilizzare o Assistente Boot Camp o Utility Disco, entrambi situati nella cartella Utility all'interno della cartella Applicazioni sul vostro Mac. Boot Camp e' nato allo scopo di installare Windows sul vostro Mac, quindi vi chiederà inizialmente di scaricare il software di supporto per tale sistema operativo ( in pratica i driver per far riconoscere l'hardware al sistema ). Nel nostro caso non sapremmo che farcene, quindi selezioneremo la seconda opzione, cioè che siamo già in possesso dei driver su un disco esterno. A questo punto potremmo decidere la grandezza della partizione del disco che sarà destinata a Ubuntu, di default Boot Camp divide il disco in due parti, ma potrete ridimensionarla con il mouse trascinando i bordi della stessa. Una volta terminato sarà creata una seconda partizione chiamata BOOTCAMP e formattata come NTFS ( il file system di Windows ). Attenzione, Boot Camp funziona solo se non avete già partizionato il vostro hard-disk! Utilizzando invece Utility Disco, potrete semplicemente ridimensionare la partizione di OS X e lasciare lo spazio libero ad Ubuntu. Per farlo basta selezionare il disco fisico sull'elenco di sinistra e cliccare sul tab Partizione ( se non riuscete a vedere il tab Partizione sulla destra e' perché avete selezionato una partizione del disco invece che il disco fisico ). A questo punto potrete selezionare la partizione OS X nel disegno della mappa delle partizioni e trascinare verso l'alto il bordo inferiore, fino a lasciare la quantità di spazio desiderata.
Quanto spazio destinare a Ubuntu? Dipende dall'utilizzo che ne volete fare, di solito 20 Gb sono più che sufficienti, ma se volete utilizzarlo come sistema principale allora potete riservargli molto più spazio.

Installazione:


  • A questo punto siete pronti a partire con l'installazione vera e propria, inserite il CD di Ubuntu nel lettore e riavviate la macchina. Se tutto e' andato per il verso giusto, dopo qualche secondo, vi apparirà il menu di avvio di rEFIt. Selezionate, muovendovi con i tasti cursore, l'icona del CD rappresentata dal celebre pinguino di Linux e premete invio per proseguire.
  • Il sistema si avvierà dal CD e dopo qualche tempo di caricamento ( abbiate pazienza, il boot da CD e' molto più lento di un boot da hard-disk ) vi verrà chiesto se “provare Ubuntu” o installarlo. Scegliendo di provare Ubuntu verrà avviato il sistema operativo senza modificare nulla nel vostro hard-disk, funzione utile per dare un'occhiata al mondo Linux prima di decidere di usarlo seriamente. Nel nostro caso vogliamo installare Ubuntu, quindi sceglieremo “Installa”.
  • Dopo qualche istante di caricamento ( i tempi sono sempre abbastanza lunghi ) vi verra' chiesto come installare Ubuntu. Le opzioni sono tre: installare Ubuntu al fianco di OS X ( il programma di installazione si preoccuperà di preparare le partizioni per voi ), formattare tutto il disco ed installare Ubuntu come unico sistema operativo oppure creare manualmente le partizioni. La prima e la terza opzione vi permettono di installare Ubuntu mantenendo OS X sul vostro Mac, io preferisco optare per la terza opzione, cosi' da poter creare le partizioni senza possibilità di errori, quindi sceglieremo la terza.
  • Il programma di partizionamento del hard-disk verra' avviato e vi presenterà l'attuale situazione del disco. Se avete usato Boot Camp per preparare il disco dovreste vedere una partizione NTFS con etichetta BOOTCAMP, selezionatela cliccandoci sopra ed eliminatela. Se invece avete creato lo spazio libero usando Utility Disco allora avrete uno spazio sul disco non allocato. Prima cosa da fare e' creare la partizione di swap, cioè quella parte del disco dove verra' salvato temporaneamente il contenuto della memoria per liberare spazio sulla RAM. Cliccate su crea partizione, regolate la sua dimensione a 2 Gb ( per la swap sono più che sufficienti ) e scegliete il tipo di partizione come “swap di Linux”. Fatto questo create un'altra partizione, la sua dimensione sarà pari al rimanente spazio libero sul disco e scegliete come tipo di partizione "ext4" ( il filesystem di default usato da Ubuntu ). Ultima cosa importante, scegliete come punto di mountUbuntu come partizione principale e su questa verra' installato il sistema operativo. Cliccate su applica e andate avanti.
  • Fatto questo non dovrete fare molto altro se non aspettare la fine dell'installazione. Ovviamente vi verra' chiesto il vostro nome, il nome utente da utilizzare per effettuare il log in, la password ed altre informazioni relative al tipo di tastiera usata e la regione/fuso orario dove ci troviamo. Questo e' tutto, al termine dell'installazione vi verra' chiesto di estrarre il disco e riavviare. Buon divertimento!